La viabilità stradale è spesso sostenuta da opere di sostegno che possono purtroppo essere soggette a cedimenti, crolli e franamenti.
Ma come si può intervenire per il ripristino di un muro crollato? O per una scarpata di terra franata?
Ecco un esempio di intervento.
Lo stato dei luoghi in sede di sopralluogo era una cavità sotto la strada causata dal crollo di un muro di sostegno in sassi. La circolazione stradale era regolata a senso unico alternato non essendo più percorribile in sicurezza la corsia di valle, oggetto del cedimento stradale.
Il crollo dell’opera di sostegno aveva provocato anche lo svuotamento del sottofondo stradale, con addirittura la comparsa di un foro nella pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso.
Sono state valutate alcune tradizionali tipologie di intervento, quali muro in c.a., terre rinforzate, gabbionate, muro in sassi ciclopici. Tali possibili interventi non sono risultati idonei in quanto caratterizzati da:
- necessità di messa in luce dell’area franata, con la conseguente demolizione di manufatti integri, quali la pavimentazione stradale rimasta ed il cordolo in c.a. reggente la barriera stradale;
- necessità di scavi, anche rilevanti, obbligatori per la realizzazione della mensola di fondazione di un muro in c.a. o per l’entratura dei teli di terre rinforzate;
- necessità di una cordolo in c.a. di fondazione, sia per il sostegno di base di gabbionate e sia per massi ciclopici.
L’intervento risolutivo è stato la realizzazione di un muro armato in calcestruzzo spruzzato (spritz-beton), ancorato al terreno con tiranti e chiodature. Ciò ha permesso il mantenimento dei manufatti della strada ancora intatti e l’assenza di esecuzione di movimenti terra ed opere di fondazione.
Si è proceduto dapprima con il tracciamento del nuovo muro e con il disgaggio dei massi instabili presenti sulla scarpata franata. Poi un’apposita macchina operatrice dotata di sonda di perforazione ha provveduto alla realizzazione dei tiranti inclinati e delle chiodature.
I tiranti inclinati posti lungo la scarpata sono deputati a contenere le spinte orizzontali agenti sul nuovo muro. Le chiodature verticali poste alla base del muro scaricano negli strati profondi portanti del terreno le forze verticali trasmesse dal muro, quindi senza dovere ricorrere a cordoli di fondazione in c.a.
Gli ancoraggi vengono eseguiti operando dalla sede stradale, senza necessità di piste di cantiere per l’accesso alla zona di intervento.
Si è proseguito con la posa del ferro di armatura del muro, fissato ai tiranti di ancoraggio mediante piastre e dadi. A tergo del ferro di armatura è stato realizzato un telo cassero.
Successivamente si è provveduto con la spruzzatura del calcestruzzo, eseguita manualmente in più passate fino a raggiungere il previsto spessore di progetto del muro. Lo spritz-beton viene generalmente eseguito con calcestruzzo fornito con autobetoniera; in caso contrario, per cantieri non accessibili con mezzi pesanti, viene utilizzata un’apposita miscela di betoncino fornito in sacchi.
In questo caso il nuovo muro in spritz-beton è stato realizzato all’interno del filo esterno delle opere adiacenti, per lasciare lo spessore necessario alla successiva esecuzione di un rivestimento in pietra.
A richiesta l’impasto dello spritz-beton può essere colorato (beige, marrone, verde) qualora l’inserimento nel contesto ambientale lo richieda.
A tergo del muro in spritz-beton, il volume vuoto può essere riempito con pietrisco, calcestruzzo alleggerito o calcestruzzo ordinario. In questo caso è stato preferito il calcestruzzo ordinario viste le basse temperature del periodo di esecuzione del cantiere e, soprattutto, considerato che il riempimento doveva saturare completamente la cavità sotto la pavimentazione stradale, divenendo di fatto il nuovo sottofondo della strada.
Infine la pavimentazione stradale è stata ripristinata con conglomerato bituminoso.
L’intervento viene completato con il consolidamento dell’esistente muro in sassi adiacente, mediante tiranti di ancoraggio e piastre di ripartizione zincate.
Il ricorso alla tecnica del muro in spritz-beton ancorato ha consentito la risoluzione del problema con:
- minimo impatto sulla viabilità esistente
- velocità di esecuzione
- assenza di scavi e movimenti terra
- assenza di piste di cantiere da realizzare
- assenza di cordoli di fondazione in c.a. da eseguire
- drastica riduzione delle lavorazioni sulle opere esistenti