La Strada delle 52 Gallerie è senza dubbio il sentiero più importante – e più amato – delle Piccole Dolomiti.
Migliaia di scolaresche e di appassionati – sia italiani che stranieri – lo percorrono ogni anno per visitare i luoghi della Grande Guerra e per godere di un panorama mozzafiato.
Devi sapere che il sentiero delle 52 Gallerie ha un raccordo con un altro sentiero, che per molti anni è rimasto impraticabile: si tratta del sentiero Val Fontana d’Oro, che è stato chiuso – su ordinanza del Comune di Valli del Pasubio – a causa di una frana che continuava a scaricare i massi sul sentiero: stiamo parlando di diversi metri cubi di roccia.
Oltre al pericolo che rappresentava per le persone, questa frana stava deteriorando anche la parte di sentiero sottostante.
Nel mese di luglio 2016 siamo stati chiamati ad intervenire per la messa di sicurezza di questa frana proprio dal Comune di Valli del Pasubio, che opera all’interno di un progetto chiamato “Va.Po.Re” – un programma che dal 2011 vede impegnati i Comuni di Valli del Pasubio, Posina e Recoaro Terme (con un contributo da parte della Regione Veneto).
Per la messa in sicurezza della frana abbiamo deciso di praticare quello che tecnicamente si chiama “disgaggio pesante”: un disgaggio degli elementi instabili realizzato tramite martinetti e leve.
Ti assicuriamo che il termine “pesante” rende perfettamente l’idea della fatica che abbiamo fatto per sistemare la parete instabile: ci siamo trovati a lavorare al di sopra di una valle ad imbuto e su strapiombi difficilmente accessibili.
Come abbiamo fatto a realizzare questo lavoro?
Prima di tutto, come sempre, la sicurezza.
Per accedere alla parete siamo saliti di fianco installando una linea vita: un insieme di ancoraggi e funi che avevano lo scopo di portare gli operatori al di sopra dell’area in frana.
Una volta ottenuto l’accesso dall’alto, i nostri operatori sono riusciti a calarsi verticalmente e ad eseguire il disgaggio liberando la frana dai detriti mano a mano che scendevano.
C’è poco da fare: sui lavori in fune non si scherza!
Per eseguire questo tipo di interventi in quota l’attrezzatura idonea è indispensabile, ma da sola non basta:
l’elemento chiave è l’esperienza degli operatori.
In particolare, non c’è nessun corso di formazione che ti insegna a fare queste operazioni in sicurezza: l’unico modo per averne la padronanza è aver accumulato esperienza negli anni grazie ad un numero consistente di interventi simili.
In conclusione, il disgaggio pesante che abbiamo realizzato ha permesso di ridurre notevolmente il pericolo che questa frana rappresentava, anche per quanto riguarda i lavori di sistemazione del sentiero che verranno effettuati in futuro.
Questo è stato sicuramente uno degli interventi più complessi che abbiamo fatto, ma anche uno di quelli che ci ha dato più soddisfazione: abbiamo contribuito alla messa in sicurezza di un sentiero storico (già esistente intorno all’anno Mille e trasformato poi in mulattiera durante la Grande Guerra) che rischiava di non essere più praticato, ponendo le basi per una prossima riapertura al pubblico.